Jung & Freud - A Dangerous Method

TRAMA

A Dangerous Method è un film biografico del 2011 diretto da David Cronenberg.

 E' ambientato tra Zurigo e Vienna alla vigilia della prima guerra mondiale, si basa sui rapporti turbolenti tra lo psichiatra Carl Gustav Jung, il suo mentore Sigmund Freud, il loro collega Otto Gross e Sabina Spielrein, una donna bella e tormentata, che si frappone tra loro. 


A Dangerous MethodA Dangerous Method è un film sulla nascita della psicoanalisi, che pone lo sguardo sulla figura di Jung (Michael Fassbender). Egli si rivela il primo grande sostenitore delle rivoluzioni freudiane, indagando dunque i conflitti psichici sotto il paradigma della libido, della sessualità, per poi costituire, infine, la più importante nemesi intellettuale per Freud (Vigo Mortensen).
A dare il via agli eventi raccontati nel film è l’arrivo di Sabina (Keira Knightley) all'ospedale psichiatrico di Burghölzli. Figlia di una ricca famiglia ebrea, la ragazza ha solo 18 anni ed è affetta da una grave forma di isteria. La paziente viene quindi affidata alle cure di  Jung. Usando il suo innovativo metodo:la "terapia delle parole" (psicoanalisi). Jung aiuta Sabina Spielrein mentre condivide la propria esperienza come psicoanalista con il collega più esperto Sigmund Freud.
Ad un certo punto però qualcosa cambia, fra Sabina e Jung si innesca quello che verrà poi identificato come un fenomeno di transfert e controtransfert: la relazione fra medico e paziente travalica i limiti e sfocia in una passione pericolosa, alimentata dai desideri più oscuri. E mentre Jung e Spielrein si avvicinano sempre di più, il rapporto fra lo stesso Carl e Sigmund si incrina, a causa dei loro inconciliabili punti di vista sulla psicanalisi.
DIVERGENZE TRA FREUD E JUNG IN AMBITO DELLA PSICOANALISI 
Freud e Jung  erano due persone completamente diverse: per età, cultura, condizione familiare, religione, interessi personali, ceto sociale, ecc. e dunque è evidente che tra i due ci fossero interpretazioni completamente diverse della realtà e della psicologia umana.
In un primo momento tuttavia, Jung e Freud lavorarono bene insieme, fianco a fianco. Freud disse che Jung era il suo “figlio maggiore adottivo”. Questa sorta di colpo di fulmine però può essere facilmente spiegato, almeno per quello che riguarda Freud,  dalla necessità di assicurare un futuro alla psicoanalisi. Jung rappresentava una nuova opportunità per la psicoanalisi, ossia la possibilità di diffondersi oltre il contesto ebraico.
Le differenze fra Freud e Jung - Psicolinea Fu dunque drammatico, per Freud, scoprire che Jung, lo psicoanalista più caro alla sua causa, fosse in realtà impegnato in una sua ricerca personale, spirituale, mistica e occulta, che nulla aveva a che fare con il complesso edipico e le teorie sessuali della psicoanalisi.
 Nel 1911, Jung chiarì a Freud le sue intenzioni, spiegandogli di volersi dedicare per un po’ agli studi magici, per comprendere appieno quale segreto l’inconscio nascondesse nelle sue profondità. Per Freud questi  pensieri di Jung suonarono come un campanello d’allarme: se il giovane discepolo avesse continuato su questa strada, avrebbe annullato tutta la sua credibilità scientifica, sarebbe passato per mistico,  si sarebbe allontanato per sempre dalla psicoanalisi.
Freud era ateo, anche se appartenente alla comunità ebraica, Jung era invece profondamente religioso e interessato al mondo dell’occulto. Studiava non solo la religione cristiana, ma anche le religioni indiane e il buddismo ed in esse trovava elementi per spiegare la psicologia umana, al di là delle spiegazioni di Freud, basate sulla sessualità e sul desiderio infantile di incesto.
Freud sentiva come se il suo discepolo volesse ora correggerlo, censurarlo, per renderlo più adatto a una società di benpensanti, ma Freud si rifiutava di diventare “flessibile” e di trasformare i cardini della sua psicoanalisi in concetti più “accettabili” agli altri. Alla fine Freud si arrese, capì che il suo sogno di affidare la psicoanalisi a un non ebreo non avrebbe potuto avere seguito. Se Freud collocava la teoria e la pratica psicoanalitica in una visione del mondo scientifica, non religiosa e non mistica,  Jung desiderava che la psicoanalisi si diffondesse tra le nazioni e rilanciasse il senso intellettuale del simbolico e del mitico. Per Jung, la psicoanalisi avrebbe dovuto parlare il “linguaggio universale” del mistico e dell’arcaico, enfatizzando la mitologia e gli aspetti dell’anima nella forma della filosofia religiosa.
                  39. Jung e Freud a confronto - YouTube

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